Consumare frutta secca durante il primo trimestre di gravidanza porta benefici all’intelligenza del nascituro. Le mamme che mangiano almeno 3 porzioni a settimana da 30 grammi di noci o nocciole o pinoli o mandorle etc, avranno bimbi con migliori funzioni cognitive, capacità di mantenere l’attenzione e memoria a 18 mesi, 5 e 8 anni rispetto ai coetanei le cui mamme non consumavano frutta secca nei primi tre mesi di gestazione. A rivelarlo è uno studio condotto da esperti del Barcelona Institute for Global Health (ISGlobal) e pubblicato sull’European Journal of Epidemiology.
Lo studio ha coinvolto oltre 2.200 coppie madre-figlio. La donna ha compilato questionari alimentari specificando il consumo di frutta secca nel primo trimestre di gravidanza e in quelli successivi. I bambini sono stati analizzati con test ad hoc per misurarne il livello di sviluppo neurocognitivo a 18 mesi, 5 e 8 anni. Ebbene sono risultati avvantaggiati sul fronte delle funzioni cognitive, di memoria e attenzione i figli delle donne che hanno consumato almeno tre porzioni settimanali di frutta secca.
Questo è il primo studio che esplora i possibili benefici del consumo di frutta secca durante la gravidanza sullo sviluppo neurocognitivo del bambino a lungo termine. La nutrizione materna è un fattore determinante per lo sviluppo del cervello del feto e può avere effetti a lungo termine, spiega Florence Gignac, primo autore dello studio. “Pensiamo che gli effetti positivi osservati potrebbero essere dovuti al fatto che la frutta secca contiene alte concentrazioni di acido folico e grassi essenziali come gli omega3 e omega6 – spiega – Questi tendono ad accumularsi nel tessuto neurale, particolarmente nelle aree frontali del cervello che influenzano memoria e funzioni esecutive”.